Quello che è stato è stato. Quello che sarà sarà

C’è questa foto, scattata il 21 dicembre 2012; dunque, quattro anni esatti fa. L’avevo messa anche in testa a un post con cui annunciavo la probabile chiusura del vecchio blog fogliedivite (con i suoi vari suffissi, su tutti 2.2, mentre adesso c’è un semplice . a indicare l’esperienza conclusa). Scrivevo allora che c’era la concreta sensazione che i tempi fossero «maturi per compiere questo passo e non tornare indietro: è come avere l’impressione di avere terminato un libro, e non soltanto un capitolo. Perciò, prolungarlo ancora non aggiungerebbe nulla di essenziale; anzi, in gran parte sarebbe la ripetizione di cose […]

Continua a leggere

E così finiva l’autunno

E così finiva l’autunno. Nell’occasione, finiva anche l’ultimo scampolo di semina, l’ultimo vero lavoro dell’anno. E ora veniva l’inverno, veniva Natale, veniva l’anno nuovo. E solo all’idea era già piuttosto sgomento. Perché adesso non ci sarebbe stata più scusa per non pensarci: al Natale, per cominciare, a come affrontarlo senza incupirsi; ma anche o soprattutto a che cosa fare da lì in avanti. Perché valicato Natale, quello snodo dell’anno che, come e forse più del 31 dicembre, amplificava al massimo malumori e scontento in chi non riusciva a trovare in sé e nel mondo intorno a sé sufficienti motivi per […]

Continua a leggere

Sentimenti contrapposti

Sentimenti contrapposti, oggi, nel leggere un post di Luca Sofri sul nuovo libro di Francesco Piccolo, Il desiderio di essere come tutti (Einaudi, 264 pagine, 18 euro). Inizialmente un desiderio di approfondire e magari comprare e leggere il libro, perché l’argomento interessa, essendoci al fondo un vivere e un sentire generazionali comuni. Presto, tuttavia, un potente senso di ripulsa. Ripulsa per i discorsi sull’Italia e gli italiani e la politica degli ultimi 30-40 anni. Ripulsa che è pure il motivo vero dietro il totale disinteresse per le attuali primarie Pd, la ferma volontà di non seguire più alcun talk show […]

Continua a leggere

Tempi

Tempi di inquietezza, quelli passati le feste, che feste non sono state. Tempi di stordimento e malinconia, quelli passati tra una corsa e l’altra, senza più trovare il tempo per sé. Tempi di ineffabile incompiutezza, quelli passati via, senza sapere come o perché. Tempi, quelli che viviamo, rinchiusi, di aleatoria allegria. Tempi di attese, tempi di fughe, tempi di ripensamenti, avanti e indietro. Tempi di parole, tempi di silenzi.

Continua a leggere

Verso l’anno nuovo

1. In questi giorni per fortuna no, niente “information fatigue”, malgrado sia stata la parola del giorno dell’oed del 27 dicembre. Fosse così per tutto l’anno a venire, sarebbe da metterci la firma. Sarà una dura battaglia astenersi a lungo da un eccessivo carico informativo – e comunicativo! – ma, quanto meno, vale la pena provarci. 2. Rallentare, diradare, non farsi prendere dalla febbre di stabilire ogni anno nuovi record, si trattasse anche di libri letti o soprattutto comprati. Meglio meno, ma che sia buono. Meglio non ingolfarsi e non ingolfare. 3. Che bello sarebbe se l’anno entrante segnasse una […]

Continua a leggere