Chi vivrà, ascolterà e vedrà e canterà e ballerà

2013: forse anche l’anno in cui, come mai in passato, declinò la passione per la musica (non meno che quella per il cinema o quella per i festival e gli eventi letterari e, per tanti aspetti, pure l’editoria e la traduzione). Bilancio infatti magrissimo: vinili comprati = 0 cd comprati = 0 cd regalati = 2 (Raphael Gualazzi, Happy Mistake; Duft Punk, Random Access Memories) album scaricati = 1 (Baustelle, Fantasma) singoli scaricati = 0 concerti = 2 (David Sylvian, Christian Fennesz e Stephan Mathieu, The Kilowatt Hour; Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli e Angela Baraldi, Ciò […]

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Adultità in crisi

E l’anno si chiude suppergiù sulle stesse note con cui era cominciato. Ovvero, sul tema dell’adultità in crisi. Sulla necessità di smettere di fare i giovani quando giovani non si è più. Sul perché gli adulti dovrebbero autoassolversi un po’ meno nei loro tratti negativi e ridimensionarsi un po’ di più in quelli positivi. Sul perché il problema vero sono gli adulti, più che i giovani. Daniele Marini (università di Padova), oggi su «La Stampa»: […] se i giovani si caratterizzano e soprattutto si autodefiniscono in modo critico più che positivo, forse è perché sono più esigenti di quanto non […]

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-azione

Per la serie “chi ben finisce” (nell’occasione, senza troppi rincitrullimenti festivalieri?) “forse ricomincia anche meglio”, portarsi avanti in tutto, in questa fine d’anno. Anche nell’individuazione delle potenziali parole d’ordine dell’anno che da qui a poco sarà. A un rapido esame viene fuori che, dopo un 2013 all’insegna delle rime in -MENTO (risenti-mento, esauri-mento, sgo-mento, tor-mento ecc.), nel 2014 si auspica un trionfo di vocaboli che finiscano in -AZIONE. Non c’è da perdere tempo, allora: occorre lavorare di immagin-azione e, con viva determin-azione, farsi soggetti di stupef-azione. Purché il tutto non si riduca a una continua e snervante fibrill-azione.

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E così finiva l’autunno

E così finiva l’autunno. Nell’occasione, finiva anche l’ultimo scampolo di semina, l’ultimo vero lavoro dell’anno. E ora veniva l’inverno, veniva Natale, veniva l’anno nuovo. E solo all’idea era già piuttosto sgomento. Perché adesso non ci sarebbe stata più scusa per non pensarci: al Natale, per cominciare, a come affrontarlo senza incupirsi; ma anche o soprattutto a che cosa fare da lì in avanti. Perché valicato Natale, quello snodo dell’anno che, come e forse più del 31 dicembre, amplificava al massimo malumori e scontento in chi non riusciva a trovare in sé e nel mondo intorno a sé sufficienti motivi per […]

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Dieci giorni a Natale

Fermo nel letto, dieci giorni a Natale, fermo a pensare. Non c’è voglia di uscire, non c’è voglia di fare, tantomeno di udire i rumori stridenti del gran bazar nazionale. L’umore è smarrito, pure un filino depresso, non pare che intorno sia questa aria di festa; con i forconi per strada a minacciare tempesta, nemmeno gran desiderio di avere un amplesso. Il pensiero assillante è di come siam messi – non ridotti a brandelli, c’è da essere onesti; neppur troppo belli, se solo siamo un po’ desti – il motivo per cui ci attardiamo spenti e perplessi. Vecchi non siamo, […]

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