Un diesel?

Vai abbastanza spedito a tradurre dal tardo pomeriggio all’una o le due di notte, con la musica bella pimpante, dinamica, adrenalinica, che esce dalle casse dello stereo, redivivo. Non così la mattina, dopo quelle sette ore nel letto (nel letto, sì, non di sonno profondo. Perché se ne dormi cinque filate è grasso che cola. Il resto è un inquieto dormiveglia, un continuo rivoltarti, metterti di traverso, tirando su ora un ginocchio ora l’altro. Non a caso c’è chi un tempo diceva che di notte sembravi un terremoto) che nessuno può toglierti. La mattina fatichi sempre a carburare, ti distrai […]

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Interludio #22

Pasqua, col sole che non c’è stato. Pasquetta, col mare assai agitato. La vita, così incasinata, così estenuata. Umori sfilacciati allora, giù di corda o all’opposto esagitati. Anche amori, anche lavori, in grave affanno. Lo sguardo allora perso, dietro a un gabbiano solitario, portato dalle correnti.

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La separazione

[Riprendendo e rivedendo, di nuovo, una vecchia traduzione (per diletto, ça va sans dire). Perché solo leggendo e rileggendo, come scrivendo e riscrivendo, ovvero traducendo e ritraducendo, si può forse arrivare a capirci qualcosa.] di Jacques Ancet* […] Congiunte dapprima, disgiunte in seguito, scrittura e traduzione si ricongiungono di nuovo, ma in un rapporto inverso rispetto all’inizio. Il riavvicinamento non avviene più sul tradurre, che presuppone sempre dualismo (vivere/scrivere, creare/tradurre) e, quindi, gerarchia e svalutazione del secondo termine rispetto al primo. Adesso si fonda sullo scrivere, perché entrambi sono un produrre. Così vita e scrittura, creazione e traduzione non si […]

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Vite strozzate, appese, in affanno

Vite strozzate, appese, in affanno, le vostre. Voi, presi in mezzo tra il vecchio e il nuovo. Troppo giovani, scafati e istruiti per ancorarvi al vecchio. Troppo vecchi, pudichi e ignoranti per volare sul nuovo. Un po’ di qua e un po’ di là, così, sospesi, sospettosi, spaesati. Sempre alla ricerca o in attesa di un inafferrabile che di meglio. Mai fino in fondo in qualcosa che vi appartenga appieno, davvero. Mai spregiudicati protagonisti, anziché recalcitranti comprimari. Restii, esitanti, al tempo stesso ripetutamente scottati. Genitori spesso per figli, figli – magari – per genitori. Vite strozzate, appese, in affanno, le […]

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Le condizioni del tradurre

C’erano le condizioni dello scrivere, che variavano naturalmente da scrittore a scrittore. E c’erano poi le condizioni del tradurre, che altrettanto naturalmente variavano da traduttore a traduttore. Nel suo caso, esigevano uno stato d’animo il più sereno possibile, con la capacità di isolarsi al massimo grado dal mondo circostante e resistere con estrema facilità ai richiami e agli appelli esterni così come alle molteplici distrazioni che derivavano dall’essere ormai costantemente connessi in rete. Uno stato che, senza troppi giri di parole, avrebbe definito all’incrocio tra atarassia e aridità di cuore, tale da tagliar fuori ogni elemento di indebito disturbo per […]

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