Sulla via Viscerale

Sensazioni, percorrendo l’altro giorno in bicicletta, in una botta di lucida pazzia (come altro definire la decisione di farsi di colpo 135 km, e su un percorso non pianeggiante, alla quarta vera uscita dall’inizio dell’anno?), la “via Viscerale” (SS 81 Piceno-Aprutina, Ascoli Piceno-Teramo-Penne-Chieti-Casoli) nell’intero tratto teramano e fino a Penne (PE), per poi piegare verso Loreto Aprutino, Montesilvano e infine Pescara: 1) che il soprannome le si addice in pieno; 2) che se si vogliono conoscere l’Abruzzo (Ulteriore Primo e Citeriore) e gli abruzzesi più antichi e veraci tocca passare di lì almeno una volta; 3) che mare, pianure, città […]

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«I vestiti non avevano sostituito i libri»

Per sfuggire al tedio e alla mestizia di giorni di fine luglio che di tutto sanno meno che di un’estate alacre, pimpante, calda e luminosa, nonché sottrarmi al “mosciume” che pare essere la nota dominante della vita in Italia in questo periodo (di fatto, la parola e il concetto che ultimamente si sentono ripetere più spesso, quasi in ogni ambito, in risposta alla domanda “Come va?”), e in attesa altresì di vedere riaffiorare e coltivare «nuova intensità e nuova poesia di vita», riprendo la lettura di Edgar Morin, nell’autobiografia La mia Parigi, i miei ricordi (Raffaello Cortina Editore, traduzione di […]

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Contro il presente. Contro l’eterno presente

1. Contro un presente putrido facevamo ogni giorno di più a cazzotti, cercando, per poco che fosse, di rinascere a una vaga idea di poesia. Facevamo all’impronta, a tentoni, a pezzi e bocconi, senza sapere dove fosse il bene e dove il male. Facevamo, spesso per noia, non per autentica gioia, non perché davvero credessimo. Facevamo, così, per dirci che potevamo ancora contare su una nostra luminosa pazzia, unico vero antidoto alla fiacca apatia e la fessa nostalgia. 2. Abbiamo sviluppato l’idea di un presente eterno. Nulla di più sbagliato, nulla di più nefasto (quasi alla pari con la presunzione […]

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«Siamo intesi, niente letteratura»?

«Si viveva meglio, senza tante complicazioni cerebrali e tante astruserie cosiddette artistiche»? «Quindi siamo intesi, niente letteratura»? Miei i punti interrogativi; il resto da Gustavo Galassi Paluzzi, Brevi ricordi di una lunga vita, Arti Grafiche R. Danesi, Roma 1944, p. 9 (come da riproduzione sottostante), grato della scoperta in una bancarella di libri usati in quel di Pescara, Piazza Salotto, addì 21 aprile 2014, abbiasi a dire la recente Pasquetta.

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«La passione, la fede e tanto amore»

Succede, mica non succede, che a fare qualcosa «per noia o per sfizio o per sfida» si attengano anche risultati discreti, buoni o in qualche caso addirittura ottimi. La pizza dolce di Pasqua con il lievito madre di ieri, per esempio, non è venuta male: un po’ stopposa verso il centro e il basso, forse, indice dunque di una preparazione o una cottura non perfette, ma per il resto ben riuscita come aspetto e come consistenza e più ancora come sapori dal carattere antico. Un esito sostanzialmente più che positivo, perciò, tenuto altresì conto che si trattava del primo approccio […]

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