Interludio #18

Poteva quasi dire, dell’estate 2013, poco passato ferragosto, che fu l’estate in cui dimenticò il computer: smise di usarlo con quotidiana intensità e ossessione; smise di badare e pensare lungamente alle email, ai blog, ai social network. E per giorni smise anche di consultare le news sui siti nazionali e internazionali, le questioni politiche interne meno che mai. Smise di essere, insomma, quello che era diventato negli ultimi quindici anni, da quando internet aveva rivoluzionato – e per lunghi tratti monopolizzato – la sua vita. Cosa lo aspettasse, ora, non sapeva dirlo con una minima idea di certezza. L’unico elemento di […]

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Interludio #16

Così, adesso, dopo tre anni di semi-purgatorio che dopo un solo anno da tesserato Fidal (e una maratona, una 33 km e svariate 5, 8, 10 e 21 km corse senza problemi) l’avevano buttato fuori dal podismo agonistico per una ricorrente anomalia asintomatica nel tracciato ecg alle alte frequenze cardiache della canonica prova da sforzo massimale al cicloergometro, e dopo essersi sottoposto sempre più stancamente a ripetuti test diagnostici e avere precocemente iniziato ad assumere regolarmente due farmaci per il controllo di 1) colesterolo e 2) ipertensione/insufficienza cardiaca, alla terza scintigrafia miocardica da sforzo in tre anni («alcun difetto reversibile […]

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Interludio #15

“Va bene, anche se quasi nulla è in ordine e poco lascia sperare che domani sarà meglio”, poteva essere la sintesi sbrigativa di quella estate-poco-estate del 2013 in Italia. Non c’era da stare veramente allegri per il presente e più ancora il futuro, ma a conti fatti non c’era nemmeno da strapparsi i capelli: per il momento si tirava ancora avanti discretamente, senza patemi (“senza grandi soddisfazioni ma anche senza grandi dolori”, come amava dire un tempo) grazie al “fieno” messo in cascina quando andava meglio. Per questo alla domanda “Come stai?” rispondeva, più per esaurire lì il discorso che […]

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Interludio #14

Dell’estate precedente aveva detto, appena fu entrato settembre, che gli era scappata via dalle mani. Pur iniziata con le migliori speranze e intenzioni, con buono slancio e novità positive, si era presto appannata (anche appassita e avvizzita, avrebbe potuto dire, viste le ripetute ondate di caldo asfissiante). Non aveva saputo mettere quella marcia in più né trovare con continuità quel brio extra che tanto ci si aspetta dalla bella stagione. Era insomma mancata di vitalità; per meglio dire, era lui ad averne avuta poca, spesso mollemente disteso su un divano o perso oltre misura in navigazioni e letture al computer. […]

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