Maculae, macularum

Questo sito, nella versione attuale, nasce nel marzo 2015 dalla confluenza di due siti precedenti: una vetrina professionale in forma di blog e un blog vero e proprio che rispondeva al nome di maculae vitae; blog a sua volta nato ufficialmente nel gennaio 2013 sulle ceneri delle vecchie fogliedivite (mandate per sempre in archivio nel dicembre 2012), con l’intenzione dichiarata di non volerne essere un prolungamento, bensì allo stesso tempo qualcosa di più e qualcosa di meno. Mese dopo mese, anno dopo anno, ci si accorge però che, a conti fatti, prevale di gran lunga il segno meno. I contenuti […]

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I tempi del disamore. E il tempo di nuovi amori

[Riprendendo – e completando, forse con eccesso di rosolio – un vecchio post.] Quant’è il tempo necessario per liberarsi di tutti i detriti di un lungo amore – dapprima intenso, poi contrastato, infine rovinosamente perso – e non pensarci più? Sei mesi? No, un’inezia: ancora troppi i ricordi belli e tentatori; troppe le ferite ancora dolenti. Un anno? Nemmeno: è forse il momento in cui più forte è la smania di riprovarci, ma, in genere, finendo per farsi ancora più male e rilasciarsi in più malo modo. Due anni? Già si comincia a ragionare meglio, specie avendo avuto il buonsenso, nel […]

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Sean Michaels, Us Conductors

[Succede che ogni tanto ti appassioni a qualche libro letto in originale. Succede che talvolta ci scrivi anche una rapida scheda, se non è stato ancora pubblicato in Italia. Succede, quasi invariabilmente, che presto o tardi quel libro avrà una traduzione italiana, ma di rado presso l’editore o gli editori a cui l’hai proposto. Succede. Succede, in ogni caso, che quando ti lasci prendere da un libro, tanto da dedicargli qualche riga, hai, di fatto, un post bell’e pronto per quando non hai granché da dire oltre la dimensione dei 140 caratteri ma il tuo sito reclama un po’ di […]

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Memoir, longform, nonfiction. O, così leggeva

Leggerli soltanto, i libri? No, studiarli per bene, dal primo all’ultimo finito tra le nostre mani. Allora forse se ne scriverebbero di meno, se ne scriverebbero di migliori: un bel guadagno. E imbroccato un filone di lettura, insistere, fino a non poterne più. Così pensava. Così annotava. Così leggeva. Ora era tornato con forza sul filone dei memoir. Una passione iniziata suppergiù da quando aveva letto in originale – e subito dopo proposto per la traduzione (accolta) – Stop-Time di Frank Conroy (uno dei prototipi del moderno memoir americano, come aveva letto e mandato a memoria), dunque undici anni prima. […]

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Se la testa protesta

Poi alla fine succede: è la testa che si rimette a protestare, e non soltanto il corpo. E protesta non perché sia troppo oberata: cioè, sì, ma solo nel modo sbagliato o a lei non più congeniale. Se la testa protesta è perché avverte di non essere utilizzata a dovere, in linea con le sue capacità, con le attitudini che ha coltivato e sviluppato nel tempo; in linea con le energie che potrebbero di nuovo liberare quei muscoli cerebrali potenziati in anni di intenso allenamento e pratica alacre, se solo fossero finalmente messi nelle condizioni di tornare a lavorare come […]

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