Al di là di tutto

– Scrivi, ovvero traduci, dunque sei meno triste. Lo saresti ancora meno, sapessi che serve davvero a qualcosa. Saresti in realtà felice solo a sapere che non è tutta fatica sprecata la vita che conduci, un giorno dopo l’altro, pacatamente, intento a svuotare, ripulire, riordinare, ritrovare e riannodare fili smarriti e, da qui, col tempo, deliberatamente, coscienziosamente, attivamente, collaborativamente, intrecciarne di nuovi. – Lento è il flusso delle giornate nel segno di un ritorno a noi stessi, a una vita significativamente diversa da quella su cui ci siamo a lungo adagiati, passivi, paghi, irresoluti, impauriti, fiacchi, stanchi, frastornati, persi, delusi, […]

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Un’estate senza

Sbrigati i lavori di raccolta nei campi e le pratiche amministrative di luglio, e archiviati anche i Mondiali di calcio russi (che, pur senza la presenza dell’Italia, o proprio grazie all’assenza dell’Italia e al conseguente distacco emotivo, erano stati, per lunghi giorni, una piacevolissima compagnia pomeridiana e serale – non ultimo per la loro massima imprevedibilità, nonostante il risultato finale piuttosto scontato, con la vittoria della squadra meglio organizzata e con i talenti migliori), era, ora, senza ombra di dubbio, un’estate sotto il segno di un profondo senso di vuoto. Nei fatti, un’estate senza. Per cominciare, certo, un’estate senza social, per […]

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Interludio #28

«“Divertirsi” a riordinare bollette e scartoffie varie. Anche a questo servono i giorni di stacco estivo: curare ciò che hai sempre rimandato.» Così leggeva in un foglio riemerso tra la montagna di carte arretrate da cernere, fascicolare e riporre oppure stracciare e buttare, dopo anni che rinviava la fastidiosa e impegnativa operazione. E sempre in quel foglio – data imprecisata: tre anni prima? O magari cinque? – scopriva di avere altresì annotato: «Ampiamente superata la metà del cammino di questa vita, è sempre tutto da ridefinire. E ogni estate segna viepiù un trapasso, un andare oltre.» E per finire una […]

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The One I Love

[Fogliedivite revisited.] Una sera del lontano 1988, verosimilmente giugno-luglio, in una stanza di studente fuorisede a Bologna, da una radiosveglia Grundig sintonizzata sull’allora RaiStereoUno, più precisamente sul programma StereoDrome, a un tratto cominciarono a uscire le note di un recente singolo di una per me sconosciuta giovane band di Athens, in Georgia, che prendeva il nome da una fase del sonno caratterizzata da rapidi movimenti dei globi oculari, e che proprio allora, al quinto album per un’etichetta indipendente, cominciava a spiccare il balzo verso la notorietà mondiale. Fu, e rimane, amore al primo ascolto. È stata, ed è, una filosofia […]

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In silenzio

Non sarà sempre una squisitezza, il silenzio, ma ha indiscutibilmente i suoi pregi, i suoi molti perché. In tempi poi di «guerra civile incruenta [che] i sostenitori delle opposte fazioni politiche ingaggiano ogni giorno sui social network», come argomenta Nicola Lagioia su «Repubblica»*, vuoi mettere startene lungamente e buono in disparte, per giorni e giorni, o addirittura settimane e mesi, non sovraesporre e non inquinare il tuo cervello, non ascoltare e non scambiare che pochissime parole, riducendo al minimo (negli spostamenti in macchina, per esempio, ma anche lavorando a un computer) persino l’apporto di voci e suoni da radio e […]

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