La separazione

[Riprendendo e rivedendo, di nuovo, una vecchia traduzione (per diletto, ça va sans dire). Perché solo leggendo e rileggendo, come scrivendo e riscrivendo, ovvero traducendo e ritraducendo, si può forse arrivare a capirci qualcosa.] di Jacques Ancet* […] Congiunte dapprima, disgiunte in seguito, scrittura e traduzione si ricongiungono di nuovo, ma in un rapporto inverso rispetto all’inizio. Il riavvicinamento non avviene più sul tradurre, che presuppone sempre dualismo (vivere/scrivere, creare/tradurre) e, quindi, gerarchia e svalutazione del secondo termine rispetto al primo. Adesso si fonda sullo scrivere, perché entrambi sono un produrre. Così vita e scrittura, creazione e traduzione non si […]

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La gente intorno

[Riprendendo e, per quanto possibile, rivedendo (anche con qualche libertà) la traduzione a titolo personale di un vecchio pezzo di Jonathan Lethem per le pagine online di «Granta». Con la netta percezione di come spesso si commettano autentiche castronerie, traducendo un testo di getto per poi subito consegnarlo o addirittura pubblicarlo, senza darsi il tempo sufficiente di farlo decantare e riesaminarlo con maggiore lucidità, serenità, distacco e anche inventiva.] Gente allo sportello che ti fa aspettare per rispondere al telefono, privilegiando il cliente all’altro capo della linea a quello davanti allo sportello, che si è fatto il viaggio, si è […]

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Sulla poesia e i poeti

[Nella giornata mondiale della poesia che si celebra il primo giorno di primavera, la riproposizione di due assaggi di traduzione da un libro del 1998 della scrittrice catalana Nuria Amat.] Simone Weil, sorta di istitutrice mistica delle lettere, una volta disse, a ragion veduta: «Il popolo ha bisogno della poesia come del pane». Prima e dopo di lei, alcuni scrittori, i più credenti, conservano, nell’angolo più felice del loro disincanto, la stessa fede, inutile, nella poesia, anche se rovesciano senza rimedio la frase della Weil: perché il popolo, o, se si vuole, l’individuo, non ha più bisogno della poesia come […]

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Accompagnamenti

[La riproposizione di un grande classico, a esemplificare l’idea del mix di vecchio e di nuovo che sottende al varo di questo nuovo spazio, ma che può valere un po’ per tutto, nelle letture come nelle frequentazioni come nel lavoro come nella vita.] […] Accompagna la nostra vita un continuo e sommesso adottare passioni e piaceri, per poi protendersi e superarli. In genere si tratta di un’evoluzione indirizzata alla ricerca di qualcosa che ci incuriosisce perché non ci è già noto: e la formula ideale di questa novità è quella che contiene un minimo di elementi del passato, per mantenere un […]

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Altro che grand récit

Era il 2000 e, lo scopri solo adesso, una tua breve traduzione usciva sul «Corriere della Sera». Bei tempi quelli, davvero! Dopo, ti sembra, la gigantesca espansione del digitale e la grande semplificazione degli strumenti di condivisione in rete siano troppo spesso coincise con non poca banalizzazione e non poco scadimento dei contenuti (di conseguenza, non di rado anche delle traduzioni), oltre che delle abitudini (non solo quelle di lettura/scrittura) e più in generale dei comportamenti, individuali e collettivi. A lungo adagiati sulla superficie, si è probabilmente persa parecchia profondità. Altro che grand récit, altro che grande narrazione, di cui […]

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