E così finiva l’autunno

E così finiva l’autunno. Nell’occasione, finiva anche l’ultimo scampolo di semina, l’ultimo vero lavoro dell’anno. E ora veniva l’inverno, veniva Natale, veniva l’anno nuovo. E solo all’idea era già piuttosto sgomento. Perché adesso non ci sarebbe stata più scusa per non pensarci: al Natale, per cominciare, a come affrontarlo senza incupirsi; ma anche o soprattutto a che cosa fare da lì in avanti. Perché valicato Natale, quello snodo dell’anno che, come e forse più del 31 dicembre, amplificava al massimo malumori e scontento in chi non riusciva a trovare in sé e nel mondo intorno a sé sufficienti motivi per […]

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Dieci giorni a Natale

Fermo nel letto, dieci giorni a Natale, fermo a pensare. Non c’è voglia di uscire, non c’è voglia di fare, tantomeno di udire i rumori stridenti del gran bazar nazionale. L’umore è smarrito, pure un filino depresso, non pare che intorno sia questa aria di festa; con i forconi per strada a minacciare tempesta, nemmeno gran desiderio di avere un amplesso. Il pensiero assillante è di come siam messi – non ridotti a brandelli, c’è da essere onesti; neppur troppo belli, se solo siamo un po’ desti – il motivo per cui ci attardiamo spenti e perplessi. Vecchi non siamo, […]

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Interludio #19

C’è senso di gioia, senza più spese sceme. Tre i liberi libri, due i calendari montani, uno davvero il regalo: niente leccatine; solo il gusto accresciuto per un mondo per bene e la voglia perduta di rime bambine. Roma o cara, come faccio a dire che ti ho visto appena? In mezzo ai libri ci siamo fermati nemmanco a cena. Non da Nonna Angela, non alla Trattoria Reatina; di prescia via a Pescara e la pizza di Donna Tina. Ma potevamo non innamorare prima l’autore alieno, con picciol dono di succo fresco del suolo piceno? In quel d’Abruzzo dovrà per […]

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Frammentario politico-esistenziale 2013

Un riepilogo sommario di quanto sono andato appuntando/citando/commentando/rimando in materia perlopiù politico-esistenziale in questo non entusiasmante 2013, soprattutto tra gennaio e aprile, i suoi mesi sicuramente più “schizzati” (anche se gli ultimi, a partire da settembre, di nuovo non scherzano a “impazzimenti” vari). Un periodo di indubbio frastornamento generale, ma al quale devo comunque un piccolo debito di gratitudine: avermi in un certo senso spinto a riscoprire la poesia – quella intorno a noi come quella dentro di noi – e anche a ricominciare a giocare con rime e versi, non importa se banali, in uno sforzo di esprimere con […]

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Maculae #4

Ha un retrogusto amaro gennaio, il sapore di una lunga convalescenza. Per questo concilia forse la lettura, lo stare distesi, in casa. Così dicevi nel gennaio 2010. Tre anni dopo confermi, aggiungendo che senza neve è un mese ancora più fiacco e inerte, ancora più sospeso e interlocutorio, tutto da (ri)letture, (ri)scritture, (ri)ascolti e (ri)pensamenti. Insomma, l’ideale per (ri)illuderci che da un anno all’altro non cambi mai nulla. Nulla di significativo, profondo, drastico, irreversibile. Proprio così, no? Leggendo, leggendo, la mente a volte s’inceppa e scricchiola, poi piano riprende il flusso. Repentine, spiazzanti accelerazioni poi lievi, pacati colpi di freno […]

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