Riaccendere i motori
Non sembra, ma è davvero difficile – in ogni campo, quindi anche in rete, quindi anche con un blog – riaccendere i motori e riprendere a fare quello che senza grandi problemi hai già fatto anche per un lungo periodo di tempo, dopo che per volontariamente o involontariamente hai invece sospeso ogni attività e ogni contatto per diversi mesi.
È dura, è dura.
La volontà di ripartire ci sarebbe pure, per quanto piano e con estrema moderazione, ma è l’ispirazione che manca, è la linfa vitale che scarseggia, è il gelo interiore che non si scioglie in un fiat, a comando.
In cerca di stimoli e di sprone, vai così a ridare un’occhiata ai vecchi post, magari anche ai vecchi blog, quelli della folle stagione dissipatrice di parole e immagini – e non solo queste, ahinoi – a cavallo tra anni zero e anni dieci; ma ne esci più frastornato che mai, indeciso se giudicare quella stagione in tutto e per tutto pessima, pieno preludio di quella – esangue, anemica, torpida, inerte – che si vive oggi, o al contrario con una sua dignità.
Lo spirito di oggi è decisamente critico e severo. Se deve guardare con un tocco di nostalgia a qualcosa, si rivolge semmai agli anni dinamici, di scoperta e a tratti anche euforici a cavallo del nuovo millennio, non a quelli venuti subito dopo, sui quali avrebbe invece moltissimo da ridire. Ciò non toglie che anche lì possano esserci stati momenti di soave innocenza e bellezza, accanto a quelli – forse la maggioranza – di deprecabile dilapidazione e spreco.
Ma, come si dice, inutile rivangare troppo sul latte versato. Dobbiamo badare all’oggi, non allo ieri, se vogliamo avere domani. Anche se si fa grandissima fatica, occorre sforzarsi di riaccendere i motori e rimettersi in cammino.