La scrivana e lo scrivente. No, la scrittrice e il traduttore

C’era lei, la @copydimare, che, pur avendo già scritto e pubblicato svariati racconti e, da ultimo, anche un primo libro, tutti più che ben accolti, si ostinava ancora a definirsi “scrivana”, in linea con la distinzione da lei fatta tra “scrivano” e “Scrittore” nel memoir dall’emblematico titolo Lo scopriremo solo scrivendo. L’odissea occupazionale di un’operaia della parola (Panda Edizioni, aprile 2015). V[oce] F[uori] C[ampo], tono petulante: “Come sarebbe a dire, ‘scrivana’? Chi scrive, non è piuttosto uno Scrittore?” Urge fare chiarezza, paragonare i sostantivi. Distinguere tra lo Scrittore, che scrive soprattutto per passione, e lo scrivano, che lo fa per […]

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Ennui

Non sembra, per quanto tempo pure ci passiamo, ora dallo schermo di un computer, ora, sempre più spesso, da uno smartphone, tra le mani appena queste non hanno altro da fare, ovunque noi siamo, ovunque una connessione lo consenta, da soli o in presenza di altre persone, sconosciute e no. Non sembra, appunto, ma è un crescendo di noia la rete – la vita sulla rete, cioè, che poi è uno specchio abbastanza fedele della vita tout court, della vita in Italia quantomeno, che ogni giorno di più lascia alquanto interdetti, prostrati, sfiniti. Così, twittare: Mi dispiace, mi annoio: leggo, […]

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Carta straccia

1. Pure, dovremmo desistere dal bisogno di dire qualcosa in poche battute, dall’urgenza di esprimere un pensiero senza prima elaborarlo per bene. Non è così che succede, troppe volte. Crediamo – meglio, smaniamo – di apparire arguti, intelligenti. Viceversa, il più delle volte siamo solo esibizionisti, o se preferite “escribizionisti”. In buona sostanza, né più né meno che sciocchi: intelligenti sciocchi. O sciocchi intelligenti, siamo lì. 2. Perché giornali e riviste cominciarono a mettere online gratuitamente i loro articoli? Era nel loro interesse farlo? Era nel nostro interesse farne man bassa e, così, non comprare più giornali e riviste? È […]

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Less and less?

L’anno contadino sta finendo. Quel che si è raccolto si è raccolto. Ora si tratta di riseminare. Il resto sono falò. pic.twitter.com/TlMuoexvSn Così twittava lui il 6 novembre 2015. E riseminare aveva riseminato: grano duro, favino e, su un piano più strettamente professionale, gran belle letture e pure qualche buon contatto editoriale. A ben vedere e leggere, però, nel giro di due mesi aveva riseminato soprattutto un’enorme quantità di tweet: alla faccia del less and less value che more and more gli attribuiva! Per punirsi, come al solito, gli toccava ora di rimetterli in fila, i più significativi tra quelli […]

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